Diario
1 dicembre 2008
I gay sono femminucce
I gay sono femminucce. Dopo quello che ha dichiarato il rappresentante della Santa Sede presso le Nazioni Unite, se avessero i coglioni, si armerebbero di due taniche cadauno e andrebbero a bruciare San Pietro. Invece, già lo so, si limiteranno a frignare. Poi si lamentano se all’inizio del terzo millennio c’è ancora chi li discrimina e li pesta. Ma veniamo ai fatti.
A nome di 25 paesi dell’Unione Europea, la Francia si appresta a presentare una proposta alle Nazioni Unite per la depenalizzazione dell’omosessualità nel mondo. Sì, perché – dovreste sapere – in certi paesi del mondo i gay non sono solo discriminati e pestati, ma anche considerati criminali, e per il solo fatto di essere gay. Bene, meglio tardi che mai, c’è questa proposta, ma – concentratevi, sono sicuro che ci arrivate – chi è contrario? Bravi, il Vaticano. Nei paesi in cui i gay vengono messi in carcere per il solo fatto di essere gay – dice monsignor Celestino Migliore, che evidentemente non parla a nome personale – l’omosessualità rimanga un reato, non lo si depenalizzi. Ma bisogna sentire le ragioni, la cronaca ce le passa col virgolettato: “Il Catechismo della Chiesa Cattolica dice, e non da oggi, che nei confronti delle persone omosessuali si deve evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione. Ma qui la questione è un’altra” (ansa.it, 1.12.2008). Come sarebbe che “la questione è un’altra”? Forse che mettere in galera uno per il solo fatto che sia gay non è un’“ingiusta discriminazione”? Non vogliamo dare prova che, in quel punto, il Catechismo della Chiesa Cattolica non sia schifosamente ipocrita? Non vogliamo appoggiare la proposta dei 25 paesi europei, cogliendo l’occasione, eventualmente, di ribadire che in galera no, però l’omosessualità rimane un’“inclinazione oggettivamente disordinata” (Can. 2358) e una “grave depravazione” (Can. 2357)? No, “la questione è un’altra”. E sentiamola. “Con una dichiarazione di valore politico, sottoscritta da un gruppo di paesi, si chiede agli Stati ed ai meccanismi internazionali di attuazione e controllo dei diritti umani di aggiungere nuove categorie protette dalla discriminazione, senza tener conto che, se adottate, esse creeranno nuove e implacabili discriminazioni. Per esempio, gli Stati che non riconoscono l’unione tra persone dello stesso sesso come «matrimonio» verranno messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni”.
Sua Eccellenza prende per il culo i gay, mi pare evidente. Il fatto che in certi paesi siano discriminati – dice – è il male minore rispetto all’eventualità che siano discriminati proprio questi paesi. Regge? Non regge. Qui si sta discutendo di depenalizzare l’omosessualità, non di concedere ai gay – contestualmente – il riconoscimento legale delle loro unioni nella fattispecie di matrimonio. Cominciamo a non metterli in galera per il solo fatto di essere gay: questa è la questione, non ce ne sono in ballo altre. E allora? E allora niente, il Catechismo della Chiesa Cattolica è schifosamente ipocrita. A chiacchiere, i gay “devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza” (Can. 2357). In pratica, se vengono messi in carcere è meglio. O comunque, via, non cadrà mica il mondo. E poi: vorremo mica discriminare i paesi che li incarcerano? La discriminazione non è una cosa bella. E i gay? Probabilmente si limiteranno a frignare. Ma immobilizzate le guardie svizzere, ficcate loro l’alabarda in culo, e bruciate tutto, femminucce. Avete visto come si ammorbidiscono quando musulmani e hindu li massacrano? Capiscono solo le cattive maniere, bruciateli.
| inviato da malvino il 1/12/2008 alle 16:20 | |
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